Contenuti bonus – Compagni a sorpresa

Lucy, pianeta Viken, Resort Trixon
Avevo le guance accaldate, e di certo non era per l’aria calda e tropicale. Dovunque posassi lo sguardo, vedevo il piacere.
“Caspita,” sussurrai mentre passavamo davanti a una capanna da cui fuoriuscivano gemiti e rumore di sculacciate. La mia immaginazione visitò posti decisamente selvaggi mentre ripensavo a Nik e Sam che emettevano suoni simili nei nostri alloggi e sentivo i seni che mi si facevano pesanti e il cuore che accelerava.
Sam mi teneva la mano poggiata sulla schiena. Il calore di quel semplice, possessivo gesto mi faceva fremere la fica.
Doveva aver percepito le mie sensazioni attraverso il collare, perché mi mise la mano sul fianco, mi strinse a sé e mi sussurrò all’orecchio:
“Non ancora, compagna.”
Lo guardai sorridendo. Stuzzicare i miei compagni era una delle cose che più preferivo al mondo, perché prima o poi balzavano sempre all’attacco. Lui accennò un sorriso, ma altrimenti non mostrò nessuna reazione esterna alla follia di questo posto.
Intorno a noi era pieno di affezionatissimi maschi con le proprie femmine. I vestiti variavano da qualcosa che assomigliava al cuoio – con tanto di… giocattoli – a lunghe vesti così trasparenti e morbide che immaginavo si sarebbero sciolte alla prima carezza di Sam o Nik.
Era un posto meraviglioso, più elegante di qualsiasi resort a cinque stelle sulla Terra. Se non avessi saputo che ci trovavamo su Viken, avrei giurato di trovarmi in qualche isola privata del sud del Pacifico. Folta vegetazione e cascate di dolci fiumi profumati mascheravano le piccole capanne che, in base a quello che ci stava dicendo la persona che ci accompagnava, erano ognuna dedicata a uno specifico interesse sessuale, con tanto di istruttori.
Istruttori? Per il sesso? Che cosa imbarazzante.
Ma era anche vero che forse avrei potuto apprendere qualche segreto riguardo i corpi dei miei compagni Prillon e farli impazzire di lussuria.
Erano insaziabili, mi veneravano come fossi una dea prima di riempirmi e farmi gridare…
Nik ringhiò e mi lanciò un’occhiata di avvertimento. Sam mi strinse di nuovo a sé e mi premette il membro eccitato contro il fianco.
Io? Ero completamente impenitente. Fare la birichina era divertente.
“Alla nostra destra c’è la capanna del piacere orale.” La nostra guida, un anziano Viken che doveva avere circa settant’anni, era impassibile. Non avevo idea di come ci riuscisse.
Piacere orale?
Sentii chiaramente una femmina che gridava di piacere e mi formicolò la fica pensando che presto sarei stata io a emettere quei suoni.
La nostra guida indicò a sinistra. “Quella capanna è per ogni forma di bondage che possiate desiderate, e ci sono istruttori esperti sia per i maschi che per le femmine in grado di assicurarsi che dalla sottomissione derivi il massimo piacere.”
Legare Sam? O Nik? E farne quello che voglio?
O MIO DIO. Sì! Almeno una volta.
Nik, sempre diplomatico, annuì come se la guida gli avesse comunicato un aggiornamento sulle relazioni interplanetarie, ma alzò un sopracciglio notando il mio entusiasmo. Io gli sorrisi.
La guida ci condusse lungo un sentiero lastricato che tagliava in mezzo alla vegetazione. Non sapevo dove stessimo andando, sapevo solo che, con ogni minuto che passava, capivo che questo posto era molto più stravagante della spa che volevo aprire io. La mia spa avrebbe offerto massaggi, ma niente happy ending. Niente orgasmi. E di certo niente istruttori sessuali.
Ero sicura che questo posto avesse una capanna che li offriva tutti e tre.
“Questi sono i vostri alloggi. Sul letto troverete una guida con tutte le offerte del resort. Potete godere di tutto quello che volete senza costi aggiuntivi. Se vi serve qualcosa, contattatemi personalmente: la regina ha richiesto che mi occupi personalmente della vostra visita. Desidera che la vostra visita sia il più piacevole possibile.” Diede a Nik le proprie informazioni di contatto, fece un inchino e se ne andò.
Sam mi condusse dentro la capanna e sussultai dinanzi alla serie di stanze che sarebbero state nostre per i prossimi giorni.
Il letto era enorme, ovviamente, e coperto con le lenzuola più morbide che avessi mai toccato in vita mia. Era un letto a baldacchino, e quando mi ci sedetti sopra per saggiare la morbidezza del materasso mi sentii come una principessa. Sprofondai nella coperta verde pallido e sospirai.
“Vedo che ho scelto bene.”
“Cosa?” chiesi.
“Il verde fa risaltare i tuoi occhi, compagna. Penso che dovremo farti tenere gli occhi aperti mentre vieni.”
Fremetti al solo pensiero – e al piacere che l’idea dava anche a Sam. Avevo già la fica surriscaldata.
Cavoli, questi collari erano pericolosi.
Nik mi stava guardando con un piacere interno che veniva comunicato facilmente attraverso i collari. “Sei compiaciuta, compagna?”
“Moltissimo.” Dio, amavo questi due guerrieri, e lasciai che quel sentimento mi riempisse fino a quando non cominciai a ribollire ed entrambi i miei compagni mi guardarono con occhi contenti. Sentii il loro amore attraverso i nostri collari.
“Da dove dovremmo cominciare?” chiese Sam.
“Sono passate ben tre ore dall’ultima volta che ti abbiamo toccata,” disse Nik venendomi incontro, del tutto impassibile davanti all’elegante stanza.
“Sai che la mia spa non potrà essere così,” dissi mentre Nik mi faceva alzare in piedi. Lasciai che mi slacciasse il vestito, che scivolò ai miei piedi ammucchiandosi sul tappeto che copriva un pavimento di marmo decisamente stravagante.
“Non puoi esserne sicura se prima non sperimenti il resort fino in fondo,” disse Nik passandomi un dito sul collare. Sin da quando mi avevano reclamata e si era colorato di blu, Nik faceva fatica a trattenersi dal fissarlo, dal toccarlo.
Dal toccare me.
Sam si posizionò dietro di me. Venni circondata dal loro calore. “Sono d’accordo. Dovresti restare nuda per tutta la durata del nostro soggiorno.”
Girai la testa di scatto e guardai Sam. “Scordatelo. Non me ne vado in giro con il sedere di fuori.”
Nik mi fece girare verso di lui. “Il tuo corpo è solo per noi. Ti copriremo spostandoci tra una capanna e l’altra ma, all’interno, sarai nuda.”
Adoravo il timbro profondo della sua voce, la promessa che le sue parole offrivano. Mi piaceva persino quell’accenno di comando.
“Alla nostra compagna piace,” disse Sam. A quel punto si spostò, andò in camera da letto e tornò portando un robusto pezzo di carta. “Ho percepito il tuo entusiasmo per la capanna del piacere orale. Cominceremo da lì. Ma poi…” Guardò la lista. “Giocattoli.”
Giocattoli?
Nik gli strappò di mano la lista. “C’è una capanna per la doppia penetrazione.”
Rimasi a bocca aperta. “Abbiamo già… voglio dire cosa possiamo… oddio.”
“Abbiamo tre giorni, compagna. Li sfrutteremo al massimo,” mi giurò Nik. “Ti faremo godere al massimo.”
Sentii un’esplosione di desiderio e capii che avremmo partecipato solo ad attività sessuali che ci facevano eccitare. Ma io non ero abituata a un posto che le spiattellasse tutte, che offrisse qualsiasi forma di piacere sessuale che potessero desiderare dei compagni.
“Non aprirò una spa del sesso,” ricordai loro.
“Compagna, ti sfugge il perché la regina Leah ci ha fatto questo generoso regalo.”
Mi accigliai. “Siamo qui per fare ricerche. Per la spa.”
Sam si posizionò di fianco a Nik e i miei due compagni incombettero su di me. “Puoi chiamarla come vuoi, ma è una… com’è che dicono sulla Terra? Una luna di miele?”
Rimasi a bocca aperta. “Questa è la nostra luna di miele?”
Mi guardai intorno. Era la camera più bella nel posto più bello che avessi mai visto.
“Gli umani non fanno costantemente sesso durante la luna di miele?” mi chiese Nik.
“Non mi sono mai sposata, ma immagino di sì.”
“Be’, noi faremo costantemente sesso durante la nostra. Il Resort Trixon è dedicato agli amanti. Soddisferemo ogni tuo desiderio sessuale.”
“E ne scopriremo di nuovi,” aggiunse Sam.
Ero nuda, ma mi accaldai ancora di più.
Sia Sam che Nik in pratica ringhiarono sentendo il mio bisogno attraverso i collari.
“Nudi. Vi voglio nudi. Ora.” In pratica graffiai i loro vestiti.
“No, compagna,” disse Nik prendendomi le mani. Sam andò a prendere un accappatoio appeso vicino alla porta. Me lo infilò. “Non ancora. Nella capanna del piacere orale.”
“Oh, sì,” dissi ansimando e pensando a cosa sarebbe successo lì dentro.
Sam mi sollevò, mi si caricò in spalla e mi portò fuori dai nostri alloggi.
“In ogni capanna,” disse Nik.
“Uhm, compagni?” chiesi pur mentre morivo di imbarazzo. Ma se dovevamo esplorare, allora volevo andare fino in fondo.
“Sì, amore?” disse Sam mentre Nik mi guardava.
“Quella capanna del bondage?”
“Sì?” Nik si stava facendo sospettoso, a giudicare dal suo tono di voce.
“Vi propongo un patto,” dissi.
Sam si mise a ridere e Nik si accigliò.
“Non mi piace come suona, compagna.”
Era la mia occasione, quindi dovevo sfruttarla al massimo. “Voglio…” Perché era così difficile dirgli quello che volevo? Mi avevano spogliata e posseduta in ogni posizione immaginabile.
“Credo che la nostra compagna desideri un po’ di controllo, Niklas.” Che ci pensasse Sam a capire perché ero troppo imbarazzata per parlare.
Sollevai la testa e vidi Nik che mi guardava per un istante prima di venire investita da un’esplosione di lussuria attraverso i collari. Un bisogno bramoso, furioso.
“È un sì?”
“Ti amo, Lucy.” La voce di Nik si abbassò ancora di più.
“Anche io.” Sam mi accarezzò la coscia mentre le loro emozioni mi raggiungevano attraverso i collari e gli occhi mi si riempivano di lacrime felici.
“Anche io vi amo.” Ma lo sapevano già.
Nik si schiarì la gola. “Cosa hai intenzione di fare con noi, compagna?”
Il mio sorriso era puro sesso e lussuria e amore e desiderio. “Tutto quello che voglio.”
Sorrise. “Vedremo, compagna.”
“È nostro compito soddisfare i suoi bisogni, Niklas.” Sam mi mise la mano sul culo, mettendola vicino alla fica. Mi sarei mai stufata di loro?
No. La risposta era no.
Con mia enorme sorpresa, Nik mi accarezzò la guancia con il palmo della mano. “Noi siamo tuoi, Lucy. Puoi comandarci come vuoi.”
Mi girai e gli diedi un bacio sul palmo della mano. Sì, Nik era mio. Sam era mio. Per sempre.